Per garantire ai bambini una crescita armonica è necessario un ambiente familiare idoneo.
Quando viene segnalata una situazione familiare di difficoltà, i Servizi Sociali si adoperano
per attivare strumenti di sostegno alla famiglia. Tra questi è possibile anche
l'allontanamento dei minori, se il contesto non è idoneo al loro sano sviluppo. Ricordiamo
che l’allontanamento dei bambini dalle proprie famiglie d’origine è sempre l’ultima opzione
che le istituzioni prendono in considerazione.
Questo provvedimento, stabilito solo dal Tribunale per i Minorenni, ha un duplice scopo:
- consentire al minore di vivere in un contesto adeguato
- consentire alla famiglia in difficoltà, alleggerita dell'onere dell'accudimento dei figli, di
avere più risorse per uscire dalla situazione di difficoltà
Tra i contesti i cui può essere inserito il minore, quello più appropriato è una famiglia
affidataria. Questa è in pratica una famiglia in più e non una famiglia al posto di un'altra.
Una famiglia che accompagna questi minori per un tratto della loro strada occupandosi di
lui mentre i Servizi Sociali si occupano della loro famiglia biologica.
La famiglia dei bambini in affido, anche se problematica o in difficoltà, rappresenta ancora
un punto di riferimento per i propri figli ed è importante e fondamentale che la famiglia
affidataria aiuti il bambino ad avere rapporti costanti, protetti o meno, con genitori biologici
e fratelli.
Poiché le difficoltà in cui può trovarsi una famiglia sono molteplici, possono essere più o
meno gravi e quindi risolvibili in un tempo più o meno lungo, vengono attuati affidamenti di
tipo diverso.
- per parte della giornata o della settimana, quando i genitori sono nell'impossibilità di
assicurare una presenza costante accanto ai figli;
- per un tempo breve e prestabilito, quando c'è una necessità transitoria dei genitori, come
ad esempio il ricovero in ospedale, un periodo di disintossicazione, ecc.; il bambino, in
questo caso, sarà affidato ad una famiglia, possibilmente già conosciuta dal minore.
Superata l'emergenza, il minore rientrerà nella sua famiglia;
- per un tempo prolungato: è la soluzione di affidamento più frequente, ma anche la più
complessa, in quanto non si può stabilire in anticipo la durata precisa; è solo possibile fare
un progetto di affidamento per un certo tempo e verificare di volta in volta se è attuabile il
rientro in famiglia, oppure se bisogna ricercare altre soluzioni.
In talune situazioni, quelle più difficili, l'affidamento non può concludersi con il rientro del
minore in famiglia e talvolta si protrae oltre la maggiore età fino al conseguimento di una
piena autonomia da parte del giovane affidato.
Da dove si parte?
Per comunicare la propria disponibilità a prendere in affido un bambino basta contattare i
referenti dell'Affidamento Familiare presso gli Ambiti Territoriali Sociali del proprio Comune
di residenza.
Essendo sempre presente la famiglia biologica, non sono presenti molti vincoli che invece
sono richiesti per l'adozione.
Pertanto possono mettersi a disposizione per lo strumento dell'affido sia le coppie sposate
che non sposate e persone single, senza particolari vincoli oggettivi di età, matrimonio o
reddito.
Come per l’adozione verrà verificata la capacità affettiva ed educativa, di accettazione
della storia e origini del bambino ma in più anche la disponibilità di collaborare con i servizi
e con la famiglia d’origine del bambino.
Verrà richiesto di seguire un corso di formazione specifico sull’affido e una serie di incontri
conoscitivi con i Servizi sociali per verificare l’adeguatezza della coppia e il tipo di affido
più adatto in base alla disponibilità degli aspiranti affidatari.
https://smart.comune.genova.it/content/come-si-diventa-affidatari-0
e.mail:
Per garantire ai bambini una crescita armonica è necessario un ambiente familiare idoneo.
Quando viene segnalata una situazione familiare di difficoltà, i servizi sociali si adoperano
per attivare strumenti di sostegno alla famiglia. Tra questi è possibile anche
l'allontanamento dei minori, se il contesto non è idoneo al loro sano sviluppo.
Questo provvedimento, stabilito solo dal Tribunale dei Minorenni, ha un duplice scopo:
- consentire al minore di vivere in un contesto adeguato
- consentire alla famiglia in difficoltà, alleggerita dell'onere dell'accudimento dei figli, di
avere più risorse per uscire dalla situazione di difficoltà
Tra i contesti i cui può essere inserito il minore, quello più appropriato è una famiglia
affidataria. Questa è in pratica una famiglia in più e non una famiglia al posto di un'altra.
Una famiglia che accompagna questi minori per un tratto della loro strada mentre i Servizi
Sociali si occupano della loro famiglia biologica.
Essendo sempre presente la famiglia biologica, non sono presenti molti vincoli che invece
sono richiesti per l'adozione.
Pertanto possono mettersi a disposizione per lo strumento dell'affido: coppie non sposate,
single, anziani (nonni affidatari) e recentemente anche persone omosessuali.
L'interesse principale è il benessere del bambino, per cui l'unico requisito necessario ed
indispensabile è la disponibilità ad accompagnare un minore aiutandolo a crescere ed a
mantenere i rapporti con la sua famiglia che, nel frattempo, deve essere sostenuta dai
Servizi Sociali.
Il provvedimento di allontanamento dei minori dalla famiglia biologica è per sua natura
necessariamente temporaneo. L'obiettivo del sostegno è il rientro del minore nella famiglia
di origine.
Purtroppo si registrano numerosi casi in cui la famiglia di origine non riesce a ripristinare le
condizioni di idoneità e il provvedimento di affidamento viene rinnovato fino alla maggiore
età del bambino.
Esiste una varietà di formule possibili, per venire incontro alle diverse casistiche.
- famiglia di appoggio: si accudisce il minore per parte della giornata o parte della
settimana, quando i genitori non riescono a garantire una presenza costante
- affidamento residenziale: il minore vive permanentemente con la famiglia affidataria e
incontra saltuariamente la famiglia di origine (con periodicità decisa dal tribunale).
-affidamento di neonati a rischio (vedi NEAR)
Le modalità variano da caso a caso. Molto dipende dal contesto della famiglia di origine e
dal rapporto che si è riusciti a costruire con essa.
Nei casi più gravi gli incontri possono essere in presenza di assistente sociale, talora in
ambienti protetti. Più spesso i genitori affidatari accompagnano il minore all'incontro con la
famiglia.
Molte coppie ci testimoniano che quando i rapporti sono buoni, si finisce per diventare
affidatari, oltre che del minore, anche della sua famiglia.
Con l'affidamento si ricopre il ruolo genitoriale in supporto/sostituzione della famiglia di
origine. In questa situazione il minore trova nel genitore affidatario il riferimento, il
sostegno emotivo e psicologico di cui necessita. Pertanto i legami affettivi che si
instaurano sono gli stessi di una famiglia biologica. Il legame che si crea è così intenso
che non si interrompe con il rientro in famiglia.
Molte coppie ci hanno raccontato che i rapporti continuano ad essere mantenuti anche a
distanza nel tempo. È normale che il minore, anche diventato adulto, trovi sempre nella ex
famiglia collocataria il riferimento più solido, soprattutto nei momenti più difficili e nelle
decisioni importanti.
Tutti gli aspetti burocratici sono una piccola complicazione (superabile) dell'affido. Bisogna
avvertire il giudice tutelare dell'intenzione di intraprendere il viaggio in modo che sia a
conoscenza degli spostamenti del minore.
La famiglia di origine va comunque sempre coinvolta nelle decisioni che riguardano il
minore. Se non è stata tolta la potestà genitoriale dal tribunale, si cerca di prendere una
decisione condivisa nel rispetto del ruolo di ciascuno.
Ovviamente vanno tenuti in conto gli aspetti di ordine pratico: la scuola e il pediatra per
esempio andranno scelti comodi alla famiglia affidataria.
I numeri delle statistiche ci dicono che c'è più bisogno di famiglie affidatarie che adottive. Il
numero dei minori adottabili in Italia si aggirano tra i 1000 e i 1500, le coppie disponibili
all'adozione circa dieci volte tanto. Il numero dei minori fuori famiglia si aggira intorno ai
26000, di cui 14000 in affidamento. È vero, le famiglie che danno la loro disponibilità
all'affidamento familiare sono tante e ne servirebbero di più.è altrettanto vero che, spesso,
manca la disponibilità a voler fare gli affidamenti da parte di amministratori, operatori ed
anche magistrati, affidamenti che richiedono un maggiore impegno da parte di tutti.Le
disponibilità delle famiglie devono essere sollecitate, anzitutto attraverso un'informazione
corretta del problema da parte di amministratori e operatori per richiamare l'attenzione
dell'opinione pubblica sulla necessità di evitare il ricovero in struttura dei bambini anche
attraverso l'affidamento. Ovviamente anche le associazioni e i gruppi di base, le stesse
famiglie affidatarie, possono affiancare l'azione promozionale dei servizi locali che devono,
in base anche alla legge n. 149/2001, realizzare gli affidamenti.Certo è che la maggior
campagna per gli affidamenti che gli amministratori e gli operatori possono fare è quella di
preparare e seguire bene gli affidamenti stessi: i fallimenti pesano e condizionano
negativamente la diffusione degli affidamenti; se si "affidano" ragazzini difficilissimi a
famiglie impreparate, se non si sostengono i rapporti fra affidatari, affidati e famiglia
d'origine, anche la miglior campagna è destinata a fallire! L'esperienza realizzata in questi
anni dimostra che, se opportunamente sensibilizzata, l'opinione pubblica risponde
positivamente.
Un affidamento non può essere giudicato riuscito o no in base alla durata e al rientro o
meno del bambino nella sua famiglia: un buon affidamento è tale se risponde alle reali
esigenze del bambino e della sua famiglia, quando aiuta a mantenere e, per quanto
possibile, a rinforzare i legami del bambino con la famiglia d'origine.L'affido presuppone un
vero e profondo coinvolgimento affettivo: non si può certo sostenere che gli affidatari
devono mantenere un "distacco emotivo" nei confronti del bambino affidato: tanto
varrebbe allora inserirlo in istituto o in comunità. Se l'affidamento funziona e dura nel
tempo, si arriva ad amare i ragazzi come figli propri. Ma questo non deve far dimenticare
che i genitori esistono e non si può e non si deve negarli: non bisogna cadere nella
tentazione, a volte giustificata dalle richieste del bambino stesso, di assumere il ruolo di
mamma e papà a tutti gli effetti. Bisogna imparare e coesistere con i genitori nella realtà
del bambino: chi può dire che a un bambino può far male essere aiutato da più persone?
Fa male invece se fra chi lo ama esistono competizioni e rivalità; se, di fatto, si mette il
bambino di fronte a una scelta (come capita spesso per i figli di coppie separate).
Ovviamente è necessario che esista un legame affettivo significativo fra il bambino e la
sua famiglia d'origine o, almeno, con alcuni componenti della sua famiglia; e rimarchiamo
che sia "significativo" per il bambino, che "faccia bene" al bambino; perché ci sono legami
anche forti ma patologici, distruttivi, che fanno male al bambino e che, nel suo interesse,
dovrebbero essere interrotti e che non sempre invece vengono recisi dalla magistratura o
che vengono recisi troppo tardi, quando è diventato difficile o quasi impossibile
l'inserimento in un'altra famiglia.Tornando alla durata dell'affidamento, ci sono casi in cui il
genitore, essendo solo, non ce la fa ad occuparsi adeguatamente dei figli, anche se i
legami affettivi sono considerati importanti. A queste condizioni gli affidamenti possono
prolungarsi per anni, ma non devono essere confusi con le adozioni: sono situazioni che
vanno periodicamente verificate per valutare l'opportunità o meno di un ritorno nella
famiglia d'origine. La nuova disciplina legislativa non pregiudica la possibilità di disporre
affidamenti anche a lungo termine.
Se non avete trovato in questa lista risposta alle vostre domande e/o
avete dubbi contattateci!
Alcuni indirizzi web ove trovare informazioni sull'affidamento
www.affidare.minori.itwww.comune.genova.it lezionare Homepage - Aree tematiche - Sociale -
Infanzia - Affidamento Familiare
Ai link seguenti potete recuperare le linee guida per l'inserimento scolastico dei minori in affido pubblicate nel 2017.
Linee Guida per il diritto allo Studio delle alunne e degli alunni fuori dalla famiglia di origine - download
1. LA VIA ITALIANA ALL’INCLUSIONE
2. IL CONTESTO GENERALE
Le alunne e gli alunni temporaneamente fuori dalla famiglia di origine
Le problematiche delle alunne e degli alunni fuori famiglia e le azioni consigliate
3. INDICAZIONI OPERATIVE
Ambito amministrativo
4. GOVERNANCE